Il rischio ambientale è legato alla produzione, alla gestione e alla distribuzione di beni, servizi o prodotti di processi industriali, derivanti sia dai settori primario e secondario
(agricoltura e industria), sia dal settore terziario (cosiddetto “dei servizi”), che possono costituire una causa di incidenti con ricadute nel breve periodo sulla salute della
popolazione.
Anche se l’alterazione dei parametri fisico-chimici dell’ambiente può essere causata da eventi naturali eccezionali, come ad esempio i fenomeni vulcanici secondari, il rischio ambientale deve
essere considerato principalmente un rischio di natura antropica.
La normativa vigente, pur prevedendo un regime di gestione ordinaria sui temi dell’ambiente, non esclude il ricorso a procedure di carattere emergenziale e straordinario qualora sia in pericolo
la salute della popolazione che risiede in un’area soggetta al rischio in parola.
In effetti, molte realtà del territorio nazionale hanno sperimentato o vivono situazioni tali da richiedere un intervento normativo a carattere d’urgenza per la tutela dell’incolumità pubblica.
In tale ambito, il Dipartimento della Protezione Civile è sempre più spesso chiamato ad intervenire ed impegnato su complesse problematiche che spaziano dall’emergenza in materia di rifiuti
all’inquinamento idrico, dall'elettrosmog, alle problematiche connesse con la cessazione dell’utilizzo dell’amianto, sebbene tali tematiche non comportino necessariamente il ricorso alla
deliberazione dello stato di emergenza e all’emanazione di ordinanze di protezione civile.